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Marco e la forza dello sport: quando la MMA ti salva la vita

Israa Abdel Salam - La Redazione

 

Cosa succede quando non si vedono prospettive future e la speranza pare non avere più nulla a cui aggrapparsi? Succede che a volte è l’incontro con disciplina sportiva - con un allenatore anche - a permettere una rinascita: il riscatto della volontà, del desiderio di vivere.

 

“Dalla rabbia al ring”, il racconto che Israa Abdel Salam, 4A Odonto, ha scritto per il concorso Inchiostro in movimento*, dal tema “Sport: esperienza di crescita e libertà”, lo ha raccontato e per questo si è aggiudicato il Premio Lions Club Missione Sport per lo “Sport e inclusione”, Categoria Senior, con un riconoscimento di un contributo in denaro.

 

Ecco il racconto:

DALLA RABBIA AL RING


Lo sport non è solo movimento, muscoli o competizione. A volte è molto di più: può essere una via di salvezza, un modo per ritrovare se stessi quando tutto sembra andare in pezzi. La storia di "Marco", mio cugino, ne è la prova.

Marco aveva diciannove anni e viveva una vita difficile, segnata da problemi familiari, liti continue e grandi difficoltà economiche. Cercava rifugio dove poteva: in cattive amicizie, in abitudini dannose. Fumava da anni, pensando che una sigaretta dopo l’altra potesse cancellare il dolore. Ma ogni giorno si sentiva sempre più perso, stanco, fuori controllo. A scuola andava male, non riusciva a concentrarsi su nulla e aveva smesso persino di cercare qualcosa che lo facesse stare meglio.

Ogni volta che lo vedevo, mi sembrava di perdere un pezzetto di lui.

Un giorno, però, qualcosa cambiò. Passeggiando senza una meta precisa, Marco notò una palestra di MMA, le arti marziali miste. Rimase colpito dall’energia di quei ragazzi sul ring: la forza nei movimenti, la concentrazione nei volti. Per la prima volta da tanto tempo, qualcosa lo scosse dentro.

Entrò, quasi per caso. L’allenatore, un uomo dal volto severo ma dallo sguardo buono, gli chiese: “Perché sei qui?"

E Marco rispose semplicemente: “Voglio cambiare.”

I primi allenamenti furono duri. Marco si sentiva debole, fuori forma, senza fiato. Ma non mollò. L’allenatore gli insegnò che la MMA non è solo uno sport fisico, ma soprattutto un esercizio mentale: “Il tuo avversario più grande sei tu,” gli disse.

E Marco iniziò a combattere. Non contro gli altri, ma contro se stesso, contro la rabbia che lo divorava, contro le vecchie abitudini.

Allenamento dopo allenamento, Marco smise di fumare, imparò la disciplina, il rispetto, la forza vera.

Ogni volta che sentiva la tentazione di tornare indietro, pensava a quel ring, alla fatica fatta, al sudore versato. E andava avanti.

Dopo mesi di impegno, il suo allenatore gli propose di partecipare al suo primo incontro. Marco accettò, anche se non gli importava vincere. Per lui, salire su quel ring era già una vittoria: contro la rabbia, contro il passato, contro tutto quello che lo stava distruggendo.

Non vinse l’incontro, ma vinse qualcosa di molto più grande: la fiducia in sé stesso. Oggi Marco è un ragazzo diverso. Non ha dimenticato le sue difficoltà, ma ha imparato ad affrontarle con determinazione, forza e disciplina.

La MMA gli ha dato una seconda possibilità. E lui l’ha presa al volo.

 

*Il concorso di scrittura gratuito, Inchiostro in movimento, è promosso ogni anno da Amici di Edoardo, fondata dalla famiglia di Edoardo Kihlgren nel 1996 con il fine di costruire e finanziare un centro di aggregazione che permettesse ai giovani del quartiere Barona di coltivare le proprie passioni, Fondazione di Comunità Milano, Fondazione Mondadori e EOS – Edison. Questi enti affidano a una giuria composta da docenti, psicologi, educatori, giovani lettori e rappresentanti dei promotori la valutazione dei testi degli studenti e delle studentesse. All’edizione 2024-2025 hanno partecipato tre classi del Severi-Correnti, con laboratori condotti da Luca Maccarelli, Fondazione Mondadori.

 

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