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Ramanujan: L'uomo che vide l'Infinito

Aggiornamento: 14 giu 2024

Mi sembra di aver letto da qualche parte nella Recherche, breviario dell’esistenza, che i nomi nascondono talvolta il vero senso di ciò cui si riferiscono.

Ramanujan significa “fratello minore di Rama”, divinità la cui vita terrena è stata caratterizzata da inaspettati cambiamenti; si racconta nel Ramayana, poema epico indiano che narra delle gesta del principe Rama, come egli, nato da famiglia reale, abbia poi vissuto in esilio, in assoluta povertà.

Srinivasa Ramanujan uno dei più straordinari matematici della storia, riflettendo sul proprio nome, avrà di certo colto le inusuali ribaltate coincidenze: di umili origini e senza poter accedere ad un’istruzione di alto livello, divenne una vera e propria “divinità” fra i matematici dei primi anni del secolo breve, piegando così un destino che lo avrebbe voluto relegato ai margini della società. Bambino prodigio, imparò la matematica da autodidatta, dal Tamil Nadu in India, i suoi teoremi giunsero sotto gli occhi di Hardy, l'illustre matematico membro del Trinity College di Cambridge che disse: "mi lasciarono stupito; non avevo mai visto niente che gli si avvicinasse".

Nella sua breve vita Ramanujan -morì a 32 anni nel 1920- pervenne ad un’impressionante quantità di teoremi dimostrati attraverso tecniche che erano ai limiti delle capacità di quelli che sarebbero diventati suoi colleghi. Srinivasa sosteneva candidamente che molti dei risultati non erano da lui ottenuti, ma suggeriti nel sonno da divinità. Le gravi lacune in Inglese, Psicologia e Sanscrito gli impedirono per ben due anni di ottenere il diploma di Fellow of Arts. Senza attestato, fu costretto a lasciare il college e visse per anni in povertà estrema, sull’orlo della fame.

Teniamo conto di ciò in aula professori.


Hardy scrisse di Ramanujan:


"I limiti della sua conoscenza erano sorprendenti come la sua profondità. Era un uomo capace di risolvere equazioni modulari e teoremi... in modi mai visti prima, la cui padronanza delle frazioni continue era... superiore a quella di ogni altro matematico del mondo, che ha trovato da solo l'equazione funzionale della funzione zeta e i termini più importanti di molti dei più famosi problemi nella teoria analitica dei numeri; e tuttavia non aveva mai sentito parlare di una funzione doppiamente periodica o del teorema di Cauchy, e aveva una vaga idea di cosa fosse una funzione a variabili complesse.."


Da guardare: L'uomo che vide l'infinito (The Man Who Knew Infinity), film del 2015, regia di Matt Brown con Dev Patel e Jeremy Irons.


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