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Raccontare la disabilità nell'era dei Social media con Cecilia Soresina

Aggiornamento: 5 dic 2023

Dmytro Buzhora, Manuela Mazzoni, Alice Scordari, Antonio Tortora IVBOD



Gli studenti delle classi prime e seconde dell’Istituto Severi-Correnti, assieme alle classi 4AOD e 4BOD, il giorno 29 marzo 2023, hanno avuto la possibilità di incontrare Cecilia Soresina, blogger, fondatrice di Blablablind e futura dottoranda in Letteratura Contemporanea presso l’Università della Svizzera Italiana di Lugano.


Cecilia ha una malattia genetica che l’ha resa cieca sin dalla nascita. I suoi genitori hanno scoperto la sua cecità quando aveva 4 mesi. Anche il fratello, nato quattro anni dopo di lei, è cieco. Da piccola, Cecilia ha imparato a parlare e a camminare, anche se non poteva servirsi dell’apprendimento per imitazione, essenziale nello stadio iniziale dello sviluppo dei bambini. Ha frequentato una scuola dell’infanzia vicino a casa.


Ha avuto la fortuna di avere la stessa insegnante di Sostegno durante la Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di Primo Grado e la Scuola Secondaria di Secondo Grado. Superando ogni difficoltà iniziale, ha imparato a leggere, scrivere e fare i calcoli utilizzando prima il Braille e poi il PC. Durante gli anni scolastici si è sempre avvalsa di strumenti compensativi e misure dispensative a lei riconosciuti per diritto. Durante la Scuola Secondaria di Primo Grado è stata vittima di episodi di bullismo perpetrati dai suoi stessi compagni di classe. Questi non la coinvolgevano mai nelle attività post-scolastiche, non la invitavano alle feste, né la contattavano per uscire, andare al cinema o in discoteca. Era e si sentiva fortemente isolata, esclusa persino dalle conversazioni quotidiane.


Racconta di intervalli vissuti guardando nel vuoto attaccata letteralmente ad una colonna e ricorda con dolore un’uscita didattica a Genova durante la quale è stata lasciata da sola seduta su una panchina per due ore, senza che nessuno si sia preoccupato delle sue condizioni e del suo stato d’animo. Allo stesso modo, il fratello ha subito atti di bullismo e prevaricazione da parte dei compagni (sottrazione reiterata del pc e del bastone bianco). Purtroppo, in quel periodo, Cecilia non aveva un gruppo di riferimento e ciò ha sicuramente acuito il suo senso di isolamento. Durante il Liceo, purtroppo, anche alcuni docenti non hanno avuto un comportamento adeguato nei suoi confronti; le hanno mancato esplicitamente di rispetto e si sono rifiutati di mettere in atto gli adattamenti necessari. Ad esempio, lo studio delle lingue straniere è risultato spesso ostacolato dall’ assegnazione di esercizi (richiesta di lessico specifico in abbinamento a immagini) che, in ragione della disabilità specifica (cecità) della ragazza, non avrebbero dovuto essere assegnati, ma semplicemente sostituiti con altri. Ugualmente, la comprensione della Matematica è risultata estremamente ardua in mancanza di software realmente accessibili e metodologie efficaci.


Arrivata all’Università, Cecilia ha deciso di trasferirsi a Bologna, cambiando dunque città. Fortunatamente ha trovato una casa in centro. Non conoscendo nessuno, facendosi molto coraggio, un giorno ha deciso di scrivere all’interno del Gruppo Whatsapp specifico del proprio corso di Laurea. Si è presentata come una ragazza cieca in cerca di amici con cui recarsi a lezione. Con sua enorme sorpresa, sono stati tanti i ragazzi a rispondere e a offrirsi come accompagnatori e compagni di feste. Laureatasi in Triennale, ha attraversato il periodo di Lock Down (pandemia) a Bologna. Ha portato avanti i propri studi e si è laureata in Lettere a pieni voti (Laurea Specialistica). Attualmente è una futura dottoranda in Letteratura Contemporanea presso l’Università della Svizzera Italiana di Lugano. Il suo cane-guida, Gloria, non l’abbandona mai, sia nella quotidianità sia su Instagram. Conosce una trentina di comandi e le fornisce un importante aiuto, soprattutto considerando i percorsi quotidiani Casa-Università. Inoltre, la presenza constante di un cane al fianco della ragazza fornisce ulteriori occasioni di socializzazione.


Blogger, fondatrice del Canale Social Blablablind, Cecilia può finalmente dire a se stessa di avere creato una rete di persone amiche su cui fare affidamento e di essere soddisfatta per i molti risultati positivi ottenuti in questi anni, a partire dai successi accademici. Rivendica e difende la propria autonomia, affermandosi sia come persona sia come studiosa. Da attivista e femminista, ritiene sia fondamentale continuare a lottare affinché vengano garantiti i Diritti delle persone con disabilità e venga tutelata la loro libertà e la loro partecipazione sociale. E’, secondo lei, necessario combattere il peso dei condizionamenti sociali che ancora gravano sulla vita di queste persone, incrementando i livelli di rappresentazione mediatica della disabilità.


DOMANDE DEGLI STUDENTI

Molte sono state le domande che gli studenti dell’Istituto Severi-Correnti hanno volto a Cecilia al termine della sua presentazione, riportiamo qui di seguito gli interventi che ci hanno colpito di più:

-Che conoscenza hai dei colori?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Ho imparato sin da piccola a caratterizzare gli oggetti attraverso i colori. Non avendo alcuna esperienza percettiva dei colori, mi hanno inizialmente insegnato ad associare ciascun colore alle cose che amavo di più in assoluto. Oggi dispongo anche di una macchinetta che mi consente di leggere i colori dei miei abiti, ma non sempre è efficace, specialmente quando indosso vestiti che presentano fantasie, la macchinetta va in confusione!

-Hai detto di essere cieca dalla nascita, vedi tutto nero?

Sintesi della risposta data da Cecilia: So che è strano per voi vedenti, ma io non vedo “nero”, io non vedo assolutamente niente.

-E’ vero che le persone cieche possiedono dei sensi più sviluppati? Ad esempio, è vero che possiedono un udito più sviluppato?

Sintesi della risposta data da Cecilia: A parte la vista, ritengo che gli altri miei sensi siano assolutamente nella norma. Ovviamente il mio udito è stato ed è costantemente esercitato. Con il tempo si è affinato, ma resta nella norma. A questo proposito, colgo l’occasione per prendere le distanze dalla serie TV Blanca e manifestare il desiderio che sempre più attori con disabilità possano essere impiegati nelle produzioni cinematografiche, senza che siano creati ritratti scorretti delle disabilità via via rappresentate nei media.

-Mentre sogni hai delle immagini?

Sintesi della risposta data da Cecilia: No, nessuna immagine.

-Ti chiami Cecilia perché in latino caecus significa cieco?

Sintesi della risposta data da Cecilia: No, ma complimenti per la raffinatezza di questa domanda. No, mi chiamo Cecilia perché i miei genitori amavano una cantante lirica che portava questo stesso nome.

-Riesci mai a immaginare il volto dei tuoi amici?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Immaginare il volto e l’aspetto fisico dei miei amici per me non è importante. Per me ciò che conta sono altre cose, le idee, in primo luogo, poi gli atteggiamenti, il carattere, la voce.

-Hai una relazione con qualcuno? Come funziona con le relazioni amorose?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Attualmente non ho una relazione affettiva che mi lega a qualcuno. Penso anche che le mie priorità ora siano altre, non escludo di potere avere una relazione in futuro… Come funziona? Funziona come sempre! Conosco sia persone cieche che sono legate a persone vedenti sia persone cieche che sono legata ad altre persone cieche. Certo… Applicazioni come Tinder, effettivamente, per noi, non sono molto utili…

-Qual è stata la cosa più difficile che senti di avere affrontato e superato con successo ad oggi?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Sviluppare la capacità di chiedere aiuto. E’ stato inoltre difficile, ma, al tempo stesso, importante accettare che gli altri possano sentirsi spaventati dalla mia disabilità. Per questo è fondamentale mantenere un atteggiamento propositivo e positivo nei loro confronti.

-Ripensando agli anni della Scuola Secondaria di Primo grado, come ti senti oggi? Provi ora un senso di pace? O, ancora oggi, si tratta di ricordi dolorosi? Hai avuto modo di incontrare di nuovo i tuoi ex-compagni di classe?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Si tratta ancora di ricordi dolorosi. Quegli episodi di emarginazione, isolamento e bullismo hanno lasciato dei segni profondi. A causa di quelle esperienze negative, negli anni successivi, ho avuto paura di approcciare gli altri, per me si è trattato di un vero e proprio trauma.. Mi è capitato, in questi ultimi anni, di incontrare nuovamente alcuni miei ex compagni, ma non abbiamo mai affrontato l’argomento. Oggi penso che, in quel periodo, alcuni di loro avessero gravi problemi, problemi legati a elementi non risolti dentro di sé.. Ora che ci penso…anche durante il mio ultimo Master in Giornalismo…davvero poche persone mi parlavano.. Rimanevo spesso sola…

-Che tipo di legame hai con il tuo cane Gloria?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Siamo molto unite. Lei risponde ai miei comandi, è un cane-guida. Per averla, ho fatto una richiesta alla Scuola Svizzera dove è stata addestrata. Non l’ho scelta io e non sono stata io a darle questo nome, non avrei mai chiamato il mio cane Gloria. Mi hanno abbinata a lei. Affiancata da un istruttore, ho seguito un corso al termine del quale ho sostenuto un esame che mi abilitava a muovermi con Gloria, una specie di patentino..

-E’ mai accaduto che Gloria si scontrasse con i cani di altri passanti?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Fortunatamente Gloria è un labrador e un cane molto mansueto. Non è mai accaduto, però vi è sempre un rischio. I padroni degli altri cani dovrebbero essere sempre molto attenti e capaci di gestire il comportamento del proprio animale in presenza di cani-guida come Gloria. Vi raccomando questo: In prima istanza, non toccate mai il cane-guida che accompagna una persona cieca per strada. Questo gesto potrebbe sortire degli effetti negativi.

-Vieni spesso presa di mira sui Social, essendo tu così attiva?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Proprio così.. Leggevo che le persone più prese di mira sui Social sono le donne e sono le persone disabili. Io sono sia una donna sia una persona con disabilità…vi lascio immaginare. Sono stata più volte presa in giro sui Social.

-Puoi dirci alcuni dei commenti più terribili che ti sono stati rivolti?

Sintesi della risposta data da Cecilia: “Essendo cieca, hai il grande vantaggio di non vedere la tua faccia” oppure “dovresti essere sciolta nell’acido”….

-Quali sono gli aspetti che vorresti migliorare di te stessa?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Vorrei imparare a cucinare meglio e a truccarmi meglio… Pensando alle mie difficoltà in cucina…so che esistono dei corsi, chiedo spesso consigli a mia madre…A Bologna, nel tentativo di cucinare da sola, a volte, ho fatto alcuni esperimenti, senza raggiungere grandi risultati. Qualcosa si è bruciato..

-Come hai fatto a ottenere sempre risultati tanto brillanti a Scuola?

Sintesi della risposta data da Cecilia: La mia disabilità non ha rappresentato un ostacolo sul fronte dello studio. Sono sempre stata estremamente studiosa e mi sono sempre impegnata moltissimo. Durante la scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado la mia insegnante di sostegno realizzava sempre una copia in PDF dei materiali proposti. All’Università ho anche imparato a scansionare da sola i libri di testo universitari che mi servivano per poterli poi leggere in Braille.. adoro leggere ed uso costantemente il mio PC.

-Sei mai stata vittima di furti?

Sintesi della risposta data da Cecilia: Fortunatamente ancora no. So, tuttavia, che su Fanpage.it si è parlato di furti e truffe perpetrati nei confronti di persone cieche.


COMMENTI PERSONALI DEGLI STUDENTI DI IVBOD

Commento personale di Manuela:

La simpatia e il modo di coinvolgere le persone che la circondano, facendole sentire a loro agio, sono, a parer mio, le più grandi qualità di Cecilia Soresina. La ragazza ha saputo trasformare la sua disabilità in un punto di forza. Cecilia è una ragazza estremamente forte, lo ha dimostrato anche nel momento in cui ha condiviso con noi la sua esperienza scolastica. La scuola è stata un periodo negativo della sua vita, caratterizzata da numerosi episodi di bullismo: uno tra i tanti, l’essere stata lasciata per ore da sola su una panchina dai suoi compagni di classe durante un’uscita scolastica a Genova. Penso che sia importante parlare di queste esperienze e sensibilizzare le persone, studenti e non, su queste tematiche. Purtroppo c’è gente che non è in grado e che non ha la maturità di immedesimarsi negli altri. Lo stesso problema si riscontra anche nei social: Cecilia ha ricevuto e riceve moltissimi commenti negativi da parte di diversi haters, le è stato detto, ad esempio: “dovresti essere sciolta nell’acido”, “essendo cieca, hai il grande vantaggio di non vedere la tua faccia”. Questo, a mio avviso, è un campanello di allarme; la gente non riesce a comprendere quanto possano ferire e quanto peso possono avere affermazioni del genere. Per fortuna Cecilia è una ragazza forte che riesce, in un certo senso, a sorvolare su questo, ma una persona con un carattere più fragile non è detto che sarebbe stata in grado di reagire allo stesso modo.


Commento personale di Dmytro:

Durante l'incontro in Aula Magna, ho pensato che Cecilia non deve avere avuto una bella adolescenza. Essendo nata cieca, ha corso il rischio di perdersi molte bellezze della vita. Nonostante la sua disabilità e il fatto di essere stata vittima di bullismo da piccola, però, ha saputo resistere, dimostrando grande coraggio. Pensando al bullismo, ho immaginato subito che potesse essere stata vittima di bullismo, essendo nata cieca e non riuscendo a vedere immediatamente cosa i suoi compagni le facevano. Riflettendo sulla sua vita e sulle sue esperienze, ora mi ritengo molto fortunato. Vivere una vita rischiando di non sapere da chi si è circondati ed essere consapevoli del fatto che non tutti ti accettano per quello che sei, affrontare molte difficoltà nello studio e nella vita quotidiana, rischiando di essere violentati o derubati senza avere la possibilità di reagire, deve essere, a volte, davvero difficile. Cecilia però ha sempre avuto la forza di rialzarsi ogni giorno e vivere la propria vita. Non posso fare a meno di pensare che, come ci ha detto la ragazza stessa, quando una persona cieca sogna, non vede niente perché anche se volesse, non ha mai visto nulla nella propria vita. Un tema di cui Cecilia ci ha parlato e che mi ha molto colpito è l’amicizia. Ci ha detto che ha avuto molta difficoltà a farsi degli amici veri e che, però, una volta incontrati quando si è trasferita a Bologna per continuare l’Università, questi l’hanno molto aiutata. Un’amica particolare e molto buona che accompagna Cecilia è il suo cane, Gloria, che aiuta la sua padrona ogni giorno. La ragazza che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere utilizza un canale social dove parla della sua disabilità e di cosa prova. Grazie ad esso sensibilizza le persone facendo capire a tutti che anche i ciechi possono condurre una vita come la nostra!.


Commento personale di Antonio:

L’esperienza in Aula Magna in compagnia di Cecilia Soresina è stata davvero bella perché, secondo me, è molto importante interfacciarsi con ogni tipologia di persona. Mi ha fatto capire che, alla fine, il senso di impossibilità di fare le cose è dovuto solo alla nostra debolezza mentale. Nella vita bisogna sempre tentare e fare quello che più ci piace. Ho capito ciò quando la ragazza ci ha mostrato il suo canale Social; in quel momento ho visto una persona molto coraggiosa che non ha paura di esporre e raccontare la sua vita o le sue idee. Questo gesto mi ha spronato molto, mi spinge ad osare di più. Sono davvero contento di aver avuto l’opportunità di conoscere una persona con una disabilità tanto potente. Ammiro il suo coraggio e la sua voglia di vivere: non è da tutti. Penso che se fossi stato nella condizione di Cecilia, non sarei mai riuscito ad emergere così tanto. Mi sono sentito davvero ispirato dai suoi racconti e ritengo che questa ragazza possa essere presa come punto di riferimento da molte persone. Credo, inoltre, di non essere stata l’unica persona a sentirsi ispirata dalla sua presentazione. In quel momento, in Aula Magna, ho visto molta partecipazione e tante domande da parte dei ragazzi dell’Istituto Severi-Correnti. Anche se magari l’argomento della cecità non accomunava i ragazzi chiamati in Aula Magna quel giorno, secondo me, la maggior parte di essi si è, in qualche modo, sentita collegata alle parole della fondatrice di Blablablind. La giovane studiosa ha infatti parlato di argomenti molto sensibili come il bullismo subito fin dalla tenera età e di come, nonostante i problemi e le difficoltà esperiti, sia riuscita a superare ogni cosa con successo. Questa rivelazione mi rincuora molto. Durante l’incontro, si è vista molta umanità che, al giorno d’oggi, manca. Spero che sia stata un’esperienza fantastica non solo per me, ma anche per moltissimi altri. Mi rimarrà nel cuore e ne sono felice. Cecilia siamo con te, continua a comunicare le tue esperienze al maggior numero di persone possibile!

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