top of page

La Trap nella società

Aggiornamento: 5 dic 2023




Pietro Micheletti 2B LS


La Trap è un genere musicale che nasce negli Stati Uniti d’America all’inizio degli anni Duemila. La parola Trap, come definizione del genere, deriva dal termine “trap houses” che stava ad indicare delle abitazioni abbandonate nella periferia di Atlanta dove si compivano scambi illeciti di sostanze stupefacenti; successivamente con Trap ci si è riferiti alla musica legata a quel contesto. Questo genere, che ha origine dalla cultura Hip-hop e si sviluppa in questi ambienti malavitosi e degradati, prende il sopravvento all’inizio del decennio successivo alla sua nascita diventando, soprattutto in Francia e negli Stati Uniti, un prodotto musicale “mainstream”. I principali esponenti che lo portarono alla ribalta furono i Migos (gruppo formato da Quavo, il compianto Takeoff e Offset), Gucci Mane, Future, Metro Boomin, Young Thug e molti altri, compresi artisti Rap già affermati come Kanye West, Lil Wayne e Drake che sull’onda del successo realizzarono alcune tracce in questo stile.


Gli elementi più presenti nei testi Trap sono: l’ostentazione della ricchezza e del successo come nella barra "Stai invidiando il mio polso, Rolex" presente in British della Dark Polo Gang; vari riferimenti espliciti alla criminalità, allo spaccio, alla droga, alle armi e al sesso e avversione verso le forze dell’ordine come "I miei fratelli fumano come se fosse sport" estratto da Happy Days di Ghali oppure "I miei ragazzi pazzi in casa con le armi" di Capo Plaza in Giovane Fuoriclasse o ancora "ho fatto tanti errori ma fra questi non c'è l'odio per lo Stato oppure per la Polizia" tratta da 48H di Izi; la presenza dell’elemento femminile come oggetto, come un trofeo da esibire, come un simbolo del proprio status di “macho” o addirittura come mezzo per screditare la dignità dell'avversario (che sia esso reale o immaginario) ad esempio “Si pompano la tua tipa che si fa scopare in cambio di un raglione” barra contenuta in Lingerie di Tedua e Sfera Ebbasta; Infine un forte senso di orgoglio rispetto al proprio passato di povertà e criminalità e grande senso di appartenenza al quartiere o paesino di origine come ad esempio la canzone Ciny di Sfera Ebbasta in onore di Cinisello Balsamo, sua città di origine, oppure Rozzi di Paky un elogio a Rozzano, comune dell’hinterland milanese. Molti di questi elementi sono condivisi con il Rap e la cultura Hip-Hop, quindi, viene logico pensare che uno sia derivato dell’altro. È certamente vero che la Trap è stata enormemente influenzata dagli argomenti e dai contenuti della cultura Hip-Hop, ma è sbagliato pensare che questa sia un sottogenere o un’evoluzione del Rap in quanto le diversità sono minime ma le origini sono altrettanto diverse. La differenza sostanziale non è infatti negli argomenti trattati, ma nel come vengono esposti e nello stile musicale. La Trap, ad esempio, si caratterizza per le linee vocali melodiche, l’utilizzo spropositato di Autotune, i ritmi sincopati come la cassa ottocentootto, le melodie sintetizzate, minimali e spesso ripetitive, i testi semplici. Il Rap, al contrario, presenta testi molto più complessi, ricchi di figure retoriche, principalmente di suono come le rime, incastri, metriche serrate e molto più stringenti, basi musicali strumentali, chiamate “beat”, meno protagoniste e più di contorno, ritornelli in secondo piano o addirittura non presenti e, in alcuni casi, testi con un notevole significato connotativo (rarissimi nella Trap). Per esempio prendiamo un estratto della canzone Rap Don di Marracash, uno degli esponenti del Rap italiano più rappresentativi: “Vengo da complessi popolari, compressi dentro alveari/ Complessi alle elementari, complessi di metallari/ Con prezzi ben superiori ai compensi, frate', non pensi/ Che qualche tale compensi con qualche affare, compresi noi/ Io e Achille tipo bis di stili, biz di kili/ Tris di primi, autodistruttivi/ Non tratto con i distintivi, istintivi/ Ho tratti distintivi mai visti in TV” oppure un estratto da Machete Bo$$, traccia contenuta nel quarto mixtape del collettivo Machete, che vanta la partecipazione di Nitro, Dani Faiv e Jack The Smoker, quest’ultimo autore delle seguenti barre: “Oggi chi ti dice che sei grande, mente/ Domani se ne fotte grandemente/ Oggi chi ti dice che hai una grande mente/ Da domani ti chiamerà Gran demente/ Dico no dai, no dai, è una vita che io lottai/ Vuoi sapere cosa notai/ Che qui è pieno di politici e di notai/ Che ti comandano a bacchetta, però no thai/ Si riparte, qui chi ti giudica è così di parte/ Odio come quando Siri parte/ Facce di 'sti sbirri, tante/ Tutto quanto è così sbirritante/(...)/ Vogliono piegarmi, ma non m'inchino/ Spesso chi fa il grosso poi lì sotto ha un minchino”. Di pezzi come questi ce ne sono a bizzeffe. Infatti, questi sono esempi perfetti della metrica, delle rime, degli incastri e dei giochi di parole che sono presenti nei testi Rap.


A seguito di ciò, verrebbe da pensare che la Trap sia solo una variante del Rap senza però la complessità dei testi, accessibile a chiunque senza necessariamente disporre di bravura o talento. In effetti, per lungo tempo l’opinione pubblica, almeno in Italia, è stata di quest’idea poiché, oltretutto, gli artisti Trap utilizzavano molto l’Autotune cioè un mezzo digitale per correggere stonature e imperfezioni nella voce. Secondo me invece non è così. A mio parere infatti la Trap, anche se per mio gusto inferiore al Rap, è un genere musicale decisamente valido e, come ampiamente dimostrato dagli artisti che la portano, non basta scrivere due inezie sopra un beat orecchiabile, cantarle con l’autotune e la hit è realizzata ma servono, invece, talento e dedizione. A questo riguardo, anche gran parte dell’opinione pubblica si è ricreduta. Se agli esordi della Trap come genere mainstream, molti si erano scagliati su tutta la generazione Duemilasedici con i vari Rkomi, poi passato al Pop più commerciale; Ernia, avvicinatosi poi al Rap più puro; Tedua e Capo Plaza, divenuti poi artisti Drill; la Dark Polo Gang, scioltasi successivamente; Sfera, Izi e Ghali rimasti più sulla Trap, criticandola, col tempo si è passati invece ad osannarli ed elogiarli come i pionieri di un nuovo genere divenuto leggenda, con l’odio messo da parte e una profonda nostalgia che è divenuta il sentimento prevaricante quando si parla della Trap e di quella generazione di artisti.


Nonostante questo, il dibattito sul genere rimane aperto, poiché molti lo considerano in qualche modo responsabile della criminalità dilagante nelle periferie e negli ambienti in cui questa musica è molto popolare. Come affermato precedentemente però, l'espansione della musica Trap è stata molto vasta e di conseguenza la sua influenza non è relegata ai soli ambienti criminali; ergo non è la causa scatenante delle costanti infrazioni della legge nelle zone più degradate e disagiate. L'unica imputazione che si potrebbe trovare nei confronti di questa cultura musicale è che questa ha provocato nei più giovani ascoltatori, addirittura anche alcuni bambini delle elementari, una normalizzazione delle droghe, ma la stessa imputazione potrebbe essere mossa nei confronti di altri generi musicali che andavano di moda il secolo scorso come il Rock and Roll. Sarebbe dunque insensato criticare la Trap come musica del demonio e poi idolatrare il Rock come una tradizione musicale meravigliosa purtroppo superata quando, anche se con le dovute differenze, entrambe promuovono e incitano, consapevolmente o no, l'uso di sostanze stupefacenti. Si può invece criticare se si tiene conto che anche le generazioni precedenti avevano questo modello di vita sregolata ed erano, oltretutto, meno tutelate, ma bisogna anche ricordare che una delle basi della Trap è riportare fatti reali e vicende che accadono ai Trapper che, per la maggior parte, provengono da contesti disagiati e quindi, come sarebbe sbagliato inventarsi un passato difficile, sarebbe sbagliato anche omettere vicende centrali nelle loro vite come l’uso di sostanze stupefacenti e le continue violazioni della legge.


Tenendo conto di tutti questi elementi, la Trap è un genere crudo e volgare, con molti riferimenti anche espliciti, ma che non va per questo ritenuto solo un’esortazione alla criminalità, va invece preso come forma artistica proveniente da un contesto di degrado e delinquenza che, pertanto, include vari riferimenti a questa vita e non va criticato aspramente per la presenza di tali elementi. Viceversa, andrebbero sensibilizzati gli ascoltatori giovani e sarebbe necessario regolamentarne l’ascolto da parte dei bambini in quanto troppo condizionabili. Basterebbe solo che il genitore controllasse la musica ascoltata dal figlio, gli spiegasse come i modelli di comportamento offerti siano errati e che essi debbano essere presi solo come espressione artistica, non come ispirazione.


In poche parole, la Trap offre una voce a persone che non ce l’hanno, a chi vuole alienarsi totalmente dalla sua vita e fornisce un resoconto più o meno dettagliato su come si viva in determinati contesti, senza voler essere un’ispirazione o un’offesa ma solo una rappresentazione fedele della realtà, con uno stile diverso e più moderno, non migliore o peggiore, rispetto al Rap perché, come diceva Mina “La musica, bella o brutta, seria o ignorante, santa o puttana, è lunga. E non ti abbandona. È il rumore dell’anima. E ti si attacca alla pelle e al cuore per non lasciarti più".

12 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

Uova della Solidarietà per il Severi-Correnti

Illustrazione di Sabrina Marfef Vidal - La Redazione Carissimi studenti, studentesse e genitori, vorremmo coinvolgere i vostri cuori con “dolcezza” con le Uova della Solidarietà per il Severi-Correnti

Concorso Anpi Scuole 2024: disegna un Fiore per il partigiano

Disegna un Fiore per il Partigiano. Ritorna l'annuale concorso artistico indetto dalle sezioni ANPI del Municipio 8 di Milano per coinvolgere le scuole sui temi della Resistenza, della Liberazione. Gl

Newton: che forza!

If I have seen further it is by standing on ye sholders of Giants» «Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti» Isaac Newton Quando dedicano a qualcuno un’unità di misura, il mond

bottom of page