Filippo Saurgnani - La Redazione
Dopo anni di rincorsa Wes Anderson vince l'Oscar. E’ stata una camminata lunga 8 nomination, dal 2002 al 2024, quella che ha portato Wes Anderson a vincere l’Oscar per il cortometraggio “La meravigliosa storia di Henry Sugar” con protagonista Benedict Cumberbatch. La pellicola narra di un giocatore d’azzardo che, venuto a conoscenza di una pratica di meditazione in grado di conferire poteri sovrannaturali, si esercita per apprenderla e trarne beneficio nel gioco. Il regista nel corso di tutta la sua carriera ha dimostrato grandi doti nello spaziare in ambiti diversi. Nella sua filmografia troviamo infatti sia film animati, come “Fantastic Mister Fox” del 2009, accolto molto favorevolmente dalla critica, sia film recitati, come l’iconico “Grand Budapest Hotel” che vinse nel 2015 ben 4 Oscar (migliori costumi, migliore scenografia, miglior trucco, miglior colonna sonora) sia, infine, cortometraggi, come il corto che lo ha visto in prima persona sul podio con l’ambita statuetta. Curiosamente Wes Anderson non era presente al momento della sua vittoria agli Oscar.
La sua assenza, come sappiamo da un comunicato ufficiale Netflix, deve essere ricondotta alla realizzazione del suo nuovo film “The Phoenician Scheme” che lo vedeva occupato in Germania, al momento della premiazione.
Wes Anderson è da annoverare tra gli artisti più completi e poliedrici nel campo della cinematografia, sia per la rielaborazione personale della fotografia, caratterizzata da toni molto accesi e scene pittoresche, sia per la ricercatezza delle trame uniche, originali e sempre sopra le righe, nel senso positivo del termine. Da questo punto di vista, il regista non viene toccato dalla critica spesso mossa al cinema moderno in merito alla scarsa originalità delle storie presentate ed alla forte tendenza a riprendere vecchi film e vecchie storie. Speriamo di avere incuriosito qualcuno. Non perdete tempo ed entrate nel coloratissimo mondo di Wes Anderson.