Filippo Saurgnani - La Redazione
Ogni anno delle vecchie chiavi servono a ricordare la terra della Palestina prima dell'evento della Nakba. Nell’edizione del giornalino dedicata alla Memoria vogliamo cedere spazio al ricordo della nakba, “catastrofe” in arabo, nome dato al periodo legato all’esodo di più di 700.000 palestinesi durante il primo conflitto Isrealo-Palestinese.
15 Maggio 1948, a partire da questa fatidica, “catastrofica” data, centinaia di migliaia di palestinesi perdono la propria abitazione, il proprio lavoro, le proprie radici per divenire dei rifugiati. Il ricordo di una dipartita tramandata attraverso semplici chiavi.
Palestina, 14 Maggio 1948, il presidente del Consiglio nazionale ebraico Ben Gurion, ufficializza la fondazione dello Stato di Israele, sulla base di una decisione dell’Onu che prevede la spartizione della Palestina in due Stati, uno arabo e uno ebraico. In seguito agli eventi della Shoah era infatti stato promesso al popolo degli Ebrei uno Stato in Terra Santa.
Gli Stati Arabo-Palestinesi (Egitto, Siria, Iraq, Giordania e Palestina) non accettano questo compromesso. Scoppia inesorabilmente la guerra.
Israele si dimostra uno Stato pronto militarmente, trasforma una guerra di difesa in guerra d’espansione a scapito dei palestinesi. Gli abitanti più vicini al confine sono costretti a fuggire.
Borse piene di paura.
Uomini, donne, bambini, profughi.
Tutt’oggi, nel territorio occupato dagli Israeliani da anni, i parenti di chi si è dovuto piegare alla Nakba ricordano la tragica vicenda tramandandosi le chiavi delle vecchie abitazioni di famiglia.
Riprodotte in grandi dimensioni, le chiavi vengono esibite durante parate e manifestazioni e sono diventate effettivamente un emblema della resistenza palestinese. Ricordano momenti strazianti che non devono essere dimenticati.
A nostro avviso, la memoria stessa dovrebbe rappresentare una chiave per leggere e interpretare il nostro presente. Va perpetrata di generazione in generazione per far sì che non si riaprano cicatrici già troppo profonde.
Buona Memoria.