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L'Intelligenza Artificiale a scuola: prospettive future

Aggiornamento: 1 apr

Rodaina El Shami - La Redazione


L'uso dell'intelligenza artificiale ormai fa parte della quotidianità della maggior parte delle persone. Nonostante la scoperta e l'innovazione dell'intelligenza artificiale, risalente al 1956, sembra che se ne parli solo negli ultimi anni. A renderla così "popolare" è stata la creazione e il rilascio di Chat Gpt a novembre del 2022, rivoluzionando in parte l'approccio degli studenti allo studio. Ad oggi è sicuro che il futuro sarà segnato da una forte influenza da parte dell'IA, anche a scuola...  

L'annuncio del Ministro Giuseppe Valditara al Forum Ambrosetti di Cernobbio, tenutosi nella prima settimana di settembre 2024, segna un passo importante verso l'integrazione dell'intelligenza artificiale nel sistema educativo italiano. A partire dall'anno scolastico 2024-2025, in 15 scuole delle regioni Calabria, Lazio, Toscana e Lombardia, è iniziata una fase di sperimentazione che durerà due anni. Questa iniziativa mira a esplorare come l'IA possa essere utilizzata per migliorare l'apprendimento e l'insegnamento, con un focus su tecnologie innovative che potrebbero cambiare l'approccio didattico. Sarà interessante vedere come questa fase pilota evolverà e quale impatto avrà sulle scuole italiane.  

L'IA potrà aiutare i docenti a costruire percorsi educativi su misura, consentendo agli studenti di progredire secondo i propri ritmi, rafforzando i punti di forza e lavorando su eventuali difficoltà. Il fatto che l'Invalsi si occupi della valutazione al termine dei due anni di sperimentazione è un passo fondamentale per comprendere l'efficacia dell'integrazione dell'IA nel sistema scolastico. Confrontando i risultati delle classi coinvolte con quelli delle classi tradizionali, sarà possibile misurare i veri benefici di questo approccio innovativo e valutare se l'IA può effettivamente contribuire a migliorare i risultati scolastici in modo significativo. Nel caso i risultati dovessero essere positivi, l'obiettivo del ministero sarebbe quello di estendere la sperimentazione. 

Molto positivo il fatto che il Ministero abbia pensato di sfruttare queste ultime novità riguardo l’AI, ma a mio avviso, questa sperimentazione arriva dopo due anni in cui sia gli studenti, sia gli insegnanti, la utilizzano autonomamente, e qualche volta anche in modo controproducente. Questo potrebbe rendere necessario un ripensamento, poiché gli studenti hanno preso l’abitudine di utilizzare Chat GPT chiedendogli di fare loro i compiti e l’applicazione ha guadagnato tramite ciò la loro fiducia: è difficile che lo si utilizzi dall’oggi al domani in maniera diversa.  Sarebbe, infatti, stato più proficuo se avessero pensato subito di trarre profitto da questa innovazione per evitare influenze da abitudini scorrette. C'è da ricordare, inoltre, che esiste una percentuale di rischio, da non sottovalutare, che l’intelligenza artificiale possa commettere errori ed è sicuramente più straziante sbagliare impiegando un software e trascurando la mente umana che facendolo affidandosi alla propria intelligenza. Inoltre, un altro rischio è che il continuo avvalersi di questo strumento crea problemi nella vita pratica come ad esempio difficoltà nel prendere decisioni non solo in campo scolastico ma anche nella quotidianità. 

A questo proposito è stato intervistato il prof. Carli, docente di Matematica del nostro Istituto coinvolto in diversi progetti scolastici di robotica e che utilizza l'IA come strumento di lavoro. Vi riporto di seguito parte dell’intervista. 

Rodaina: invece per quanto riguarda le informazioni false che Chat gpt fornisce a volte? 

Prof. Carli: per quanto riguarda le informazioni false dipende dal tipo di domande che fai, cioè, se le tue domande prevedono le ricerche di un'informazione allora lì è necessario stare attenti alle fonti. L'ultima versione di Chat gpt propone una bibliografia, quindi ti dice che fonti ha usato e tu puoi andarle a consultare altrimenti esistono strumenti più indicati come perplexity che ho utilizzato per un'anno e mi sono trovato bene. Ultimamente per fare ricerca e non avere problemi di informazioni false utilizzo notebook lm che è un connettore di fonti fondamentalmente nel quale puoi collegare anche trecento fonti e lui te le analizza. 

Rodaina: che prospettiva ha per il futuro e come pensa possa evolvere? 

Prof. Carli: beh, lì oltre a ciò che viene raccontato dell'opinione comune, secondo me, se parliamo di tecnologia sitiamo parlando di qualcosa che può evolvere ma fino ad un certo punto. nel senso noi siamo tutti affascinati dagli llm che sono questi algoritmi generativi che ti costruiscono testi ecc... La parte in realtà più interessante a mio avviso risiede nelle intelligenze artificiali che hanno potere predittivo, cioè prevedono andamenti o contesti. non sono chiaramente di libero accesso cioè noi non possiamo utilizzarle, noi possiamo utilizzare solo quelle generative che vanno benissimo per ciò che facciamo, ma la parte interessante sarà vedere che succede con quelle intelligenze artificiali che troveranno soluzioni a problemi che ancora sono aperti. 

Rodaina: perché non possiamo utilizzarle? 

Prof. Carli: sono molto costose, non sono commerciali e non sono in vendita al retail. L'utente medio non può accedere a determinate risorse però i centri di ricerca, gli stati, i governi e le grandi istituzioni  le useranno sempre di più 

Rodaina: e come può cambiare apprendimento a scuola? 

Prof. Carli: è una questione molto chiacchierata . Proprio l'altro giorno è uscito un'articolo che mi ero letto su alcuni studi fatti sull'apprendimento e come tutti gli strumenti facilitatori ti dà la sensazione di poter fare tante cose, però nell'ambito dell'apprendimento non è il tuo scopo fare tante cose. Il tuo scopo è uscire dalla fine di un processo migliore di come eri quando sei entrato. Quindi se tu non pratichi, se non fai esperienza, se non fai fatica. fondamentalmente se non ti ci metti a fare esercizio, non ti alleni e rimani come sei. Quindi và studiata la traiettoria. Ci sono alcuni strumenti molto interessanti come Ask Lea, prodotto italiano, che aiuta gli studenti a studiare senza offrire le risposte quindi ti dà una mano, ti fà porre le domande giuste e ti guida nelle varie questioni senza darti le risposte - che è un po' stupido come approccio - come pensare di saper pilotare un aereo quando c'è il pilota automatico.

 

Il prof Carli sta inoltre collaborando con un insegnante del Politecnico di Milano per la realizzazione di una versione ridotta di Chaptgpt dedicata alla programmazione dello studio individuale a casa, simile ad Ask Lea, dal nome Tutorium. È  ancora in fase di prova e se dovesse funzionare verrà rilasciata ufficialmente a settembre 2025. 

 

Riporto i link per chi fosse interessato. 

AskLea: assistente allo studio - https://asklea.ai/ Prodotto da Talent srl. 

 

Tutorium prodotto dall'Osservatorio PNO (https://pno-studio.com/)  (fase di test): assiste lo studente nella pianificazione dello studio a casa:https://chatgpt.com/g/g-67d68ae13d94819199d2e741c19ce3a5-tutorium 

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