Laura Morucci 4A LL
Giulia Zardini 4A LS
Laura Morucci 4A LL
Che monotonia la nostra routine mattutina... Sveglia impostata tra le 6 e le 7, colazione di fretta, lavarsi, vestirsi e uscire di casa, percorrendo tutti i giorni la solita strada che ci porta davanti al cancello più attraversato nella nostra vita; correre su per le scale fino a raggiungere il nostro caro banco, su cui, di nuovo, ricominciare ogni giorno le “infinite” sei ore di lezione, tra qualche chiacchiera e ripresa del professore, per poi ripetere tutto da capo la mattina seguente.
E se un giorno qualcosa cambiasse? Se qualcosa di magnifico accadesse e mutasse i nostri piani? Come, per esempio, un tuffo nella Storia…
È proprio quello che è successo nell’ultimo freddo 10 gennaio, durante la prima ora di scuola: noi studenti ancora mezzi addormentati, condotti all’interno dell’aula magna del Liceo Severi di Milano, ma all’improvviso risvegliati e accolti da una figura affascinante, un uomo con un aspetto d’altri tempi, distinto, vestito con un completo formale scuro, che gli donava un’aria ancora più misteriosa, capace di catturare letteralmente la nostra attenzione. Insomma, se mi avessero chiesto di immaginare l’aspetto di uno scrittore, quello di Pierluigi Vercesi sarebbe stato proprio corrispondente alle mie aspettative. Pierluigi Vercesi è tra i più grandi giornalisti del Corriere della Sera e autore del libro “La donna che decise il suo destino”, un romanzo storico dedicato alla figura di Cristina di Belgioioso, una donna definita, come sottolinea il titolo stesso del racconto, controcorrente, oserei dire “rivoluzionaria”.
L’incontro con lo scrittore Vercesi si è svolto nell’arco di un’ora, un’ora interessante in cui egli ci ha esposto e spiegato in maniera approfondita il contenuto del suo libro, rendendosi disponibile a rispondere alle nostre domande e raccontandoci in modo coinvolgente la storia del periodo risorgimentale italiano in cui visse Cristina di Belgioioso. Ci ha colpito la capacità dell’autore di coinvolgere e appassionare tutti i presenti, grazie all’entusiasmo per il proprio lavoro che è riuscito a trasmettere. Una parlantina perfetta, ricca di termini appropriati e ritmata quasi “a tempo di musica”… Un’impresa di certo non facile avendo a che fare con un pubblico che di Storia non conosce nemmeno una millesima parte a suo confronto.
Vercesi ci ha spiegato il motivo della sua scelta, quella di raccontare la storia di una donna sfortunatamente poco conosciuta e poco menzionata, se non addirittura assente, all’interno dei testi scolastici. Vercesi, storico e scrittore al tempo stesso, ha subito il fascino prepotente di questa figura femminile di cui ha apprezzato soprattutto l’indipendenza e la voglia di contrapporsi alle regole e ai dettami considerati “normali” per una giovane nobildonna dell’età ottocentesca. Una donna di carattere, intelligente e astuta, insofferente ad ogni costrizione, caparbia e capace di ottenere fin dalla più giovane età ciò che desiderava, sia in amore che in altri ambiti personali e non; una donna che è stata capace di rialzarsi nel momento in cui la vita non si è dimostrata benevola, in grado di prendere decisioni importanti che l’hanno portata a liberarsi di grossi pesi, a scappare da situazioni scomode e a spendersi per gli altri con grande altruismo. Notevole a questo proposito è stata la volontà, tradotta in azione concreta di preoccuparsi dell’istruzione dei figli dei contadini.
Figlia del nobile Gerolamo Trivulzio e Vittoria Gherardini, sposa per amore di Emilio di Belgioioso, dal quale si separerà per gli inaccettabili tradimenti, l’autore definisce Cristina una donna completamente diversa dalle altre figure femminili dell’epoca, un simbolo di emancipazione e coraggio che ha segnato la Storia e che per questo è meritevole di ammirazione e di una giusta notorietà.
La sfida più grande è riuscire ad essere se stessi in ogni circostanza, qualche volta anche uscendo dagli schemi, sempre usando la propria testa.
Così lasceremo un segno.
________________________________________________________________________
Giulia Zardini 4A LS
Martedì dieci Gennaio, Pier Luigi Vercesi, importante reporter del Corriere della Sera, ha incontrato alcune classi quarte in aula magna. L’incontro verteva sulla storia della principessa Cristina di Belgioioso.
Vercesi, già giornalista della “Stampa” e fondatore di “Nuovo”, ha scritto nel corso del tempo anche diversi saggi storici sulla storia moderna e contemporanea. “La donna che scelse il suo destino” è l’ultimo di questi e tratta della vita di Cristina Trivulzio di Belgioioso. La sua è una storia dai tratti avventurosi: costretta a fuggire dalla Milano occupata dagli austriaci per i suoi sentimenti patriottici, diventerà una delle persone più influenti del suo tempo a Parigi, per poi avere un ruolo molto attivo durante le cinque giornate di Milano e poi nella Roma repubblicana nel 1849. Il suo nome (per la vita ritenuta scandalosa) è stato spesso dimenticato da patrioti e storici; tuttavia, Vercesi ha dichiarato di essere sempre stato affascinato dalla vita della principessa, sebbene su di lei esistessero poche opere oggettive. Nel 2021 è stata pubblicato il libro, frutto di lunghi anni di ricerca,” una biografia ma dai toni romanzati” come ha spiegato l’autore.