Pietro Flisi e Leonardo Pittaluga 4C LS
Abbiamo intervistato Egidio, collaboratore scolastico con cinque anni di esperienza al Severi-Correnti alle spalle, per conoscere meglio la sua storia e per comprendere al meglio la visione del nostro istituto dal suo interno, dal suo cuore.
INTERVISTATORI: Buongiorno Egidio, per iniziare questa chiacchierata ti chiediamo di offrirci una breve presentazione.
EGIDIO: Buongiorno ragazzi, mi chiamo Egidio ho 38 anni e faccio il collaboratore scolastico al Severi-Correnti da ormai cinque anni.
INT: Qual è più precisamente il tuo ruolo all’interno della scuola?
EGI: Svolgo in particolare pulizia degli spazi e sorveglianza dell’istituto.
INT: Abbiamo deciso di intervistarti perché il tuo lavoro implica una continua connessione con gli studenti, ed è interessante conoscere e scoprire il rapporto che hai instaurato con loro.
EGI: Visto che anche io sono stato uno studente, so bene cosa vuol dire esserlo e so quanto può essere pesante la giornata di uno studente, quindi faccio il possibile per alleggerire la giornata, anche scherzandoci. Secondo me non è costruttivo dire sempre no ai ragazzi, è importante saper mediare con loro.
INT: Come ti trovi all’interno dell’ambiente scolastico e che rapporto hai con il tuo lavoro?
EGI: È la prima volta che lavoro nella stessa scuola per più di cinque anni. Prima di lavorare in questo istituto, ho girato per una ventina di scuole senza mai fermarmi per più di due anni, perciò posso dire di aver trovato il mio ambiente ideale qui. Sono caratterialmente una persona che cerca di andare d’accordo con tutti, e questo vale naturalmente anche con i miei colleghi.
INT: Che emozioni ti suscita esercitare la tua professione?
EGI: Lavorando in mezzo ai ragazzi, talvolta mi sento anche io come un ragazzino, questo lavoro mi ringiovanisce.
INT: Per quanto riguarda l’ambiente scolastico generale, che opinione hai a livello organizzativo della scuola italiana e che idea ti sei fatto di quello che è il rapporto insegnante-alunno?
EGI: Consiglierei di aumentare le ore di pratica nei laboratori per i ragazzi; in Italia, rispetto all’estero, si dedicano tante ore alla teoria dando meno importanza alla pratica. Ovviamente si dovrebbe ridurre il numero di alunni per classe, per permettere ai professori di lavorare singolarmente su ogni alunno.
INT: Confucio diceva “scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno della tua vita”. Cosa pensi di questa affermazione? Parlacene basandoti, se hai voglia, sulla tua esperienza lavorativa.
EGI: A mio parere questa affermazione è totalmente vera, per quanto mi riguarda preferisco guadagnare qualcosina in meno, ma essere davvero felice di quello che svolgo. In questa scuola mi trovo benissimo.
INT: Grazie mille Egidio per il tuo tempo. Vorremmo chiudere chiedendoti la tua opinione sull’iniziativa del giornalino attuata quest’anno, per il primo anno, dalla scuola.
EGI: Anche quando andavo io a scuola il giornalino esisteva; penso che questa iniziativa aiuti tutti a sentirsi parte di una vera grande famiglia.