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Helene Mayer: fiorettista ebrea che salvò le Olimpiadi di Hitler

Aggiornamento: 2 mag 2024

Helene Mayer. Unica atleta di origine ebraica a gareggiare

per Hitler nelle olimpiadi di Berlino del 1936.

Lo sport appassiona milioni di persone grazie ai ricchi colpi di scena e gli

eventi paradossali che ci regala. Un esempio è la storia di Helene Mayer,

un'atleta ebrea che, nonostante le sue origini, riuscì a fare innamorare di lei

un paese chiuso e crudele come la Germania Nazista.

Helene Mayer nacque a Offenbach sul Meno nel 1910 e, fin da

giovanissima, si avvicinò alla scherma, sport che la rese celebre nel corso

della sua vita.

La sua carriera da vincente iniziò quando era una ragazzina, più

precisamente all'età di 13 anni, quando nel 1924 vinse il suo primo

campionato tedesco di Fioretto.

La prima medaglia da lei vinta su un palcoscenico mondiale arrivò all'età

di 17 anni, quando si aggiudicò l'oro nelle olimpiadi del 1928 ad

Amsterdam aiutando la Germania ad arrivare seconda nel medagliere,

dietro gli Stati Uniti d'America.

La vita di Helene cambiò radicalmente quando nel 1933, a causa della

salita al potere di Hitler, fu costretta a lasciare il paese e a rifugiarsi negli

USA presso la Southern California University, dove insegnò tedesco e fece

l'istruttrice di scherma.

Ottenne la sua rivincita contro lo spregevole regime dal quale era stata

cacciata nel 1936, quando, a sorpresa, accettò di scendere in pedana nelle

Olimpiadi di Berlino sotto le fila della Germania, guadagnandosi un ottimo

secondo posto.

Conclusi i giochi olimpici, non essendo gradita in Germania, tornò

definitivamente negli Stati Uniti, dove prese la cittadinanza. Il suo ritorno

in Germania avvenne nel 1952. Morì un anno dopo a causa di un tumore al

seno.

Helene Mayer, sudando per i colori di un paese che la ripudiava, ci

dimostra che gareggiare per la propria nazione deve essere un onore, in

quanto, in quel momento, si rappresenta il paese che, al di là di tutto, ci ha

accolti quando siamo venuti al mondo, ci ha fatto crescere e ci ha fatto

diventare uomini.

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