Alyssa De Rosa - Prof.sa S. Penagini - La Redazione
Le ballate dai ritmi incalzanti di Goran Bregovic ricordano le lunghe marce verso il Porrajmos.
Una musica che mescola sound elettronico e folk balcanico dove le culture
ortodossa, musulmana e cattolica si incrociano in una possibile fusione ripercorrendo la storia dei popoli balcanici e le pagine buie dei Porrajomos.
Il Porrajmos, termine rom che significa "grande divoramento" o "devastazione", si riferisce al genocidio subito dai rom durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo periodo oscuro della storia europea ha visto la persecuzione e l'annientamento di centinaia di migliaia di rom e sinti considerati "razza inferiore" dal regime nazista e da altri governi collaborazionisti.
"Gli Zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate"
(Robert Ritter, direttore del Centro Ricerche per l’Igiene e la Razza - Berlino)
Goran Bregović nato il 22 marzo 1950 a Sarajevo, nell'ex Jugoslavia, è un compositore serbo e e figura di spicco nel panorama musicale internazionale grazie alla sua abilità di combinare stili musicali differenti creando un ponte tra il tradizionale e il contemporaneo.
Ha contribuito in modo significativo a trasformare le esperienze culturali e storiche della sua terra in opere musicali avvincenti e riuscendo a trasmettere in maniera empatica quanto raccontato grazie alla sua arte. Con il suo vissuto e la conoscenza delle culture balcaniche, ha reso omaggio alle vittime del Porrajmos attraverso la sua musica. Nel suo repertorio, si possono individuare tracce di melodie tradizionali tsigane fuse con arrangiamenti moderni, creando così un potente veicolo per la narrazione della sofferenza e della resilienza del popolo rom e sinti. Il suo impegno nella preservazione della memoria storica si riflette nei suoi lavori. In particolare firmando le colonne sonore delle pellicole: Underground, Gatto nero, gatto bianco, Il Tempo dei Gitani di Emir Kusturika, Train de Vie di Radhu Mihailenau.
I tour internazionali dei concerti di Bregovic continuano a sensibilizzare le platee sul genocidio Porrajmos e sull'importanza di preservare la memoria storica creando un impatto duraturo, educando e ispirando gli ascoltatori a riflettere sulla Storia per combattere l'oblio della rimozione.
In conclusione, Goran Bregović rimane un gigante della musica che, con la sua arte ha fatto emergere la bellezza e il dolore della storia del suo popolo, in particolare del Porrajmos, sensibilizzando la memoria rispetto le popolazioni zigane, vittime di discriminazioni e persecuzione, per farne riemergere gli alti valori culturali.
«Noi Rom e Sinti siamo come i fiori di questa terra.
Ci possono calpestare,
ci possono eradicare, gassare,
ci possono bruciare,
ci possono ammazzare -
ma come i fiori noi torniamo comunque sempre...»
Dal Il Tempo dei Gitani di Emir Kusturica, musiche di Goran Bregovic