Metodo Tell me condotto dalla Prof.ssa E. Amatulli e applicato al racconto EMMA, scritto da Benedetta Bonfiglioli.
Fumetto di Sabrina Vidal - La Redazione
Breve sintesi del Racconto Emma necessaria per comprendere i riferimenti
compiuti nel corso della conversazione.
Emma, quasi 18 anni, una sera di giugno. Una musica lontana, il suono malinconico del sassofono. Sola e appoggiata alla balaustra, la ragazza immagina il giorno del suo funerale e conta i presenti.
Fra gli assenti, lui, il ragazzo di cui è innamorata. Lui, nella sua visione ad occhi aperti, non c’è.
Dove potrebbe essere? Con la famiglia? Con gli amici? Con un’altra ragazza?.
Il telefono, nel frattempo, suona senza tregua, ma lei non lo sente. Le manca il respiro, si accuccia a terra. Poi, all’improvviso, suona il citofono. E’ lui, due cartoni di pizza fra le mani. Emma, in lacrime, gli chiede le ragioni dell’assenza al suo funerale. Gabriele, colto alla sprovvista, risponde seriamente.
Se lei morisse, si sentirebbe perso, sparirebbe per un po’ e tornerebbe nei loro luoghi..
Conversazione strutturata
S: Sabrina
E: Professoressa Amatulli
DOMANDE DI BASE:
1) Che cosa ti è piaciuto di questo racconto?
S: La parte che mi è piaciuta di più è quando Emma chiede a Gabriele perché non è andata al suo funerale e il ragazzo risponde in modo molto carino.
E: Già, pur non conoscendo i pensieri di Emma, il ragazzo “si sintonizza sulle sue stesse frequenze”.
Risponde con estrema naturalezza a una domanda abbastanza “assurda”. Questo sicuramente lascia noi lettori anche un po’ spiazzati, in senso positivo, certamente!
2) Che cosa non ti è piaciuto di questo racconto?
S: Non ci sono state parti che non mi sono piaciute… Il racconto non è male. Non è bellissimo, ma neanche bruttissimo, sta nel mezzo..
E: Sono d’accordo, è un racconto che sta nel mezzo e ci permette di sostare dentro la mente di un personaggio. Non è male.
3) C’è qualcosa in questo racconto che non hai capito, che ti ha sorpreso o che ti ha
lasciato perplessa?
S: Sorpresa sì, perplessa no. Mi ha sorpresa la parte in cui Emma pensa al suo funerale. Alcune
volte ci penso anch’io, ma non in modo così dettagliato.
E: In riferimento a quanto dici, la cosa che mi ha colpito di più è il fatto che Emma non sia tanto
preoccupata dal pensiero della propria fine. Ciò che le interessa capire è chi potrebbe essere
presente ad un suo eventuale funerale e chi no..
4) Hai notato nella storia dei collegamenti con la tua esperienza?
E: Anche a te, Sabri, capita di pensare alla tua morte? Se sì in che termini o quando?
S: Sì, mi capita, di notte, mentre sono sdraiata nel letto. Così…
E: Anche io vi penso. Mi rendo conto del fatto che nella nostra Società non siamo molto abituati a
prendere in considerazione il pensiero della nostra morte. Nel mio caso, questo pensiero mi
incoraggia, mi sprona a vivere al meglio i giorni che ancora ho a disposizione. Nel tuo caso?
S: Non lo so…A volte mi viene in mente così, a caso.
E: Un pensiero che sembra emergere da nulla.. Capisco.. Nella nostra cultura, la morte pare quasi
un argomento tabù, un argomento di cui è molto difficile parlare. Parlarne appare quasi
sconveniente, inappropriato..
DOMANDE GENERALI
1) Hai letto altri racconti o libri simili a questo racconto? Un racconto che fosse
molto incentrato sui pensieri di un solo personaggio?
S: Sì, come tutti i miei compagni ho appena letto un libro simile intitolato “Un ragazzo è quasi
niente”.
E: Magico! E’ lo stesso libro di cui ho parlato qualche settimana fa con Dmytro e Antonio… E’ vero,
anche in quel caso, sostiamo nella mente di Romeo, il protagonista.
2) Hai mai letto un racconto o un libro simile in relazione al rapporto affettivo che
lega i due personaggi del racconto?
S: Sì lo stesso libro che ho appena nominato.
E: Sono d’accordo…
3) Mentre leggevi hai trovato parole, frasi o scelte linguistiche che ti sono piaciute?
Potresti rintracciare almeno una frase del racconto che trovi particolarmente
significativa e che leggeresti ad una tua amica o a un tuo amico per invitarlo a
leggere questo racconto?
S: Una delle frasi più belle che abbia mai letto è questa: “Se morissi, sparirei per un po’..Per capire
cosa ci sto a fare qui, senza di te”.
E: La frase che Gabriele dice a Emma per spiegarle la ragione della sua assenza al funerale
immaginato.. bellissima, esprime grande cura.
4) Se l’autore ti chiedesse come potrebbe migliorare la sua storia, che cosa gli
suggeriresti? Non per forza dal punto di vista narrativo, potrebbe essere dal punto di
vista di eventi, di stile o anche in termini grafici, cosa faresti per migliorarlo?
S: Forse presenterei il personaggio di Emma in modo diverso… La renderei meno sensibile, la
renderei più forte. Emma è una persona troppo sensibile, si offende molto facilmente… è una
sensazione…io scriverei qualcosa per renderla più forte.
E: Conferiresti al personaggio di Emma maggiore forza. Percepisci Emma come troppo fragile?
S: Sì.
E: Ok, quindi in Emma tu percepisci un’eccessiva fragilità. Effettivamente è davvero una ragazza molto sensibile. E a livello grafico, cosa mi dici? Tu hai realizzato dei fumetti su questo
racconto…Pensi che l’inserimento di fumetti o illustrazioni avrebbe potuto migliorare la storia?
S: Sì, l’ho fatto. Lo penso.
5) Hai trovato in questa storia qualcosa che è successo anche a te? A parte il
pensiero emergente della tua fine, hai trovato altre similitudini con la tua storia?
S: No, non credo.
E: Ti percepisci molto diversa da Emma.
S: Sì.
E: Concordo sul fatto che Emma sia una ragazza estremamente fragile. Allo stesso tempo, però, ha la forza per dire a sé stessa che non crede alla dimensione superficiale delle relazioni dichiarate e
sbandierate sui Social. Pensa sia molto meglio condividere piccoli momenti veri, significativi con la persone o le persone che si amano, senza necessariamente volere apparire, fingere sui Social .. Su questo punto ti trovi in linea con lei?
S: Sì, sono d’accordo con quello che dice.
E: Anche se ci conosciamo da pochi mesi, penso che anche tu vada alla ricerca di spazi reali di condivisione, spazi di creatività condivisa... Cosa ne pensi?
S: Sì, fondamentalmente, sono d’accordo.
E: Per spazi reali di condivisione intendo il fare delle cose davvero insieme: magiare insieme una pizza, chiamarsi, uscire, leggere alcuni libri, frequentare alcuni luoghi che ci incuriosiscono… A proposito, Sabri, tu cosa pensi dei Social? Secondo te, accolgono solo finzione, superficialità e
falsità?
S: Secondo me i Social ci possono anche aiutare. Se un tuo amico non si fa vedere né sentire per un po’ di tempo, se “scompare”, tu, attraverso i Social, attraverso i suoi i post, puoi cercarlo.. Attraverso i Social vediamo anche come vivono e cosa fanno gli altri, se sono felici o no.. Vediamo persone a cui vogliamo bene che vivono felici e questo ci fa stare bene.
E: Secondo te, Sabri, i Social non sono sempre caratterizzati da superficialità… Secondo te
diventano anche strumenti per socializzare, per rendersi conto degli altri, della vita che fanno.
delle esperienze che stanno vivendo. Non sono per te quindi strumenti in cui si esercita una bieca superficialità. E’ così per te?
S: Sì prof, è quello che intendevo.
E: Certo, i Social sono strumenti potenti. Conta sempre l’uso che ne facciamo..
5) Mentre stavi leggendo, sei riuscita a vedere la storia nella tua mente, cioè a
immaginarla? Riuscivi a visualizzare la storia o era difficile visualizzarla dentro di te?
S: Per me era molto facile visualizzarla
E: Anche per me. Anche in questo caso, si tratta di una scrittura molto diretta. Domanda: quando si è trattato di illustrare questa storia, il compito di traduzione testo-immagini è risultato semplice o complesso?
S: Molto semplice, tranne l’ultima parte della storia. Sono indecisa se tenere il fumetto inserendo 4 tavole o metterne di più.
E: Ma l’esercizio di traduzione in sé, il passare da una forma narrativa a una forma grafica, ti è
risultato semplice?
S: Sì, l’esercizio in sé sì.
6) Quante storie diverse puoi trovare in questo racconto?
S: Solo una, quella di Emma.
E: Sono d’accordo, anche se sullo sfondo appare la storia di quale altro personaggio?
S: Di Gabriele.
7) Come hai letto questo racconto? Velocemente o lentamente? Tutto d’un fiato o
poco alla volta?
S: L’ho letto molto velocemente.
E: Confermo, anche io.
8) È un racconto che consiglieresti ai tuoi amici? Che cosa diresti loro di questa
storia?
S: Lo consiglierei solo ad alcuni, solo a quelli a cui piacciono le storie d’amore o magari storie che
raccontano una prospettiva sull’amore.
E: Sono d’accordo sul fatto che il tema centrale è rappresentato dall’amore, dalla relazione
affettiva che lega Emma e Gabriele.
9) Assodato questo, qual è l’elemento più importante che emerge nel racconto
secondo te?
S: Il fatto che uno è molto più socievole dell’altro.
E: Interessante Sabri, dunque, secondo te, Gabri è molto più dinamico di Emma.
S: Sì
E: Emma è sicuramente più introversa…poi dicevi che secondo te in questo racconto emerge una particolare prospettiva sull’amore, prova a spiegarmela con le tue parole.
S: La gelosia di Emma…
E: Emma effettivamente pensa che Gabriele sia innamorato di un’altra ragazza e che sia uscito con
lei. In realtà sta andando a casa sua con due cartoni di pizza…
S: Sì
E: Confermo il fatto che sia presente una componente di gelosia. A proposito della fragilità di
Emma che tu prima sottolineavi, la gelosia di cui parli secondo te potrebbe nascere e radicarsi in una forte insicurezza?
S: Sì, lo penso davvero.
E: E’ molto interessante la tematica che hai messo in evidenza.. Tornando al tema del rischio della superficialità in una relazione amorosa incentivato dalla dimensione dei Social Networks, tu cosa ne pensi?
S: Non sono sicura d’essere d’accordo con lei, prof.
E: Nel senso che secondo te questo rischio non è un tema rilevante all’interno del racconto?
S: Non molto..
E: Quindi, ricapitolando, tu in Emma hai dapprima avvertito una forte insicurezza e poi una
componente di gelosia…E alla fine del racconto cosa è emerso secondo te? Emma effettivamente scopre che Gabriele non era con altri, ma che stava andando a casa sua con due cartoni di pizza..
Quale è, Sabri, secondo te, l’emozione che lei prova quando vede Gabriele sulla soglia?
S: Si toglie un peso dal cuore, perché Gabriele è finalmente accanto a lei.
E: Intendi che prova un senso di sollievo? Sicuramente vi è sollievo, grande condivisione e
complicità.
S: Anche io penso questo, sì.
10) Ti piacerebbe conoscere l’autrice di questo racconto?
S: Certo, perché no?
E: Le potremmo chiedere alcune cose sul perché ha deciso di scrivere questo racconto e se è
legato ad una sua esperienza personale di vita.
DOMANDE SPECIFICHE
1) In quanto tempo si svolge la storia?
S: Un pomeriggio, una serata.
E: Confermo, si tratta di poche ore. Una serata di Giugno.
2) Ci sono anticipazioni o flashback?
S: No
3) Dove si svolge la storia?
S: Sul balcone
4) Possiamo localizzarlo in modo geografico?
S: Si tratta della casa di Emma
5) Siamo In città? Siamo in Italia?
S: Si tratta di una città, ma non sappiamo se è in Italia.
6) Quale personaggio ti ha interessato di più?
S: Il personaggio di Gabriele. Mi ha davvero colpito la sua risposta alla fine.
E: Lo stesso vale anche per me. Si ha davvero il desiderio di saperne di più sul suo conto. E’ un personaggio quasi solo abbozzato.
7) Ci sono personaggi, oltre ai personaggi citati, senza i quali la storia non avrebbe
potuto accadere?
S: Non ci sono altri personaggi, oltre ad Emma e Gabriele.
8) Chi è la voce narrante della storia? La conosciamo? Il racconto è narrato in prima
o terza persona?
S: In terza persona.
E: La focalizzazione, però, è interna.
S: Vediamo la storia con gli occhi di Emma.
9) Secondo te noi riusciamo anche a comprendere quali sono i pensieri, per quel
poco che Gabri risponde, riusciamo a capire quali sono i pensieri e le emozioni di
Gabriele rispetto a Emma?
S: Sì. Direi, prima di tutto, confusione.
E: E secondo te, in seguito, vi è anche comprensione?
S: Sì. Gabriele spiega ad Emma perché non sarebbe andato al suo funerale.
E: Si sarebbe sentito perso senza di lei. Sarebbe sparito per un po’ e sarebbe andato a cercarla nei luoghi frequentati da sempre con lei…
Grazie Sabri, grazie per questa condivisione.