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Corso di difesa personale al Severi-Correnti

Aggiornamento: 5 dic 2023


Corso di difesa personale per le classi seconde dell'Istituto, aprile 2023.


Intervista alla classe 2B LS


Avete reputato l’attività interessante? Perché?

Niccolò: Sì, è piaciuto a tutti; è stato interessante perché ci ha insegnato alcune tecniche che possiamo utilizzare in casi estremi.


Che cosa intendi con casi estremi?

Niccolò: Intendo quando ti aggrediscono, quando c'è un tentativo di stupro o comunque uno scontro uno a uno, senza armi.


Come ha fatto Simone, l'istruttore, a insegnarvi le tecniche?

Sofia: Ha chiamato uno di noi, Giorgio, e, provando con lui, ci ha mostrato come comportarci in caso di aggressioni, sia come attaccare che come difenderci. Ci ha divisi in coppie e ci ha mostrato delle tecniche. Poi ci ha fatto esercitare così.


Eravate già a conoscenza di alcune di queste tecniche ?

Diego: Di alcune sì, di altre no; mi è capitato di vederle in alcuni tutorial su internet.


Tutorial su internet? Siete soliti guardare video di autodifesa?

Diego: No, non li cerco apposta, capita che mi escano casualmente tra i consigliati. Già questo in effetti è significativo.


Avevate già praticato questa attività?

Tommaso: sì, io pratico judo da 10 anni e molti di noi hanno già praticato arti marziali in precedenza.


Tra quello che avete imparato, c'è una mossa in particolare che ricordate meglio e che mi insegnereste?

Lorenzo: sì, a me ha colpito soprattutto una mossa che l’istruttore ci ha insegnato, dalla quale è impossibile liberarsi. Una persona tenta di aggredirti, mettendoti il braccio intorno a collo, da dietro, e stringendo. Così non sempre ci si può liberare; però si può provare piegando il mento contro i braccio dell’aggressore, in modo da non essere strozzati; poi con una mano bisogna allargare la pesa e con l’altra levare quella che nell’aggressore fa da sicura. Una volta allentata la presa, bisogna cercare di sfilare la testa scivolando verso il suo fianco.


E se non si riuscisse?

Riccardo: In quel caso, bisogna con la gamba più vicina fare pressione sul suo ginocchio, spostandogli il baricentro, e così farlo cadere. Ma anche lui ha detto che così davvero difficile.


Pensate che questi insegnamenti siano applicabili realmente nella vita quotidiana?

Cecilia: Se sei esperto come Simone, sicuramente sì; noi ora probabilmente no. Penso che riuscirei a schivare nel modo giusto, ma non avrei la forza di fare altro.

Giorgio: Credo che in una situazione di pericolo non mi ricorderei tutte le mosse, forse le emozioni avrebbero la meglio.

Arianna: è stato un buon inizio, dovremmo approfondire di più.


Avete rilevato criticità o limiti nell’attività?

Riccardo: Non può essere sempre applicabile, perché o ti alleni tanto e allora senz'altro funziona, oppure quello che impari in due ore potrebbe non funzionare. Questa lezione è stata utile come corso introduttivo.


Sapete che questo corso vi è stato offerto dal comitato genitori. Perché pensate che tra tutte le attività i genitori abbiano deciso di investire su questa?

Arianna: Per un genitore pensare che il proprio figlio si possa difendere in caso di pericolo è una buona cosa.

Lorenzo: Considerati i rischi della malavita e di quelle bande che sono alla ricerca di visibilità, soprattutto se in gruppo, è per i genitori una sicurezza sapere che i ragazzi conoscano le mosse principali dell'autodifesa.

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