Cinque motivazioni potenti per vivere nel presente
- penagini
- 25 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Jessica Warnakulasurya - La Redazione
1. ICHIHO ICHIE
2. WABI SABI
3. MUSHING
4. SHIBUMI
5. ZANSHIN
La vita, se vissuta con intenzione e consapevolezza, può essere davvero potente. Ci sono concetti provenienti dalla filosofia buddista giapponese che ci aiutano a vivere con maggiore serenità, forza interiore e senso di scopo. Ecco cinque motivazioni fondamentali che ci spingono a vivere una vita più attiva e appagante.
1. Vivere nel presente (Ichigo Ichie)
Viviamo troppo spesso nel passato o nel futuro, ma la chiave per una vita piena è vivere nel presente. Ripiangendo il nostro passato e sognando il nostro futuro ci porta a rimanere fermi e a non fare nulla adesso e ciò non ci porta da nessuna parte. Ogni giorno, ogni adesso, è una nuova opportunità, un’occasione unica che non tornerà mai. Vivere ogni momento ci permette di essere più consapevoli e di creare obiettivi che danno significato alla nostra vita. Questa pratica di vivere “qui e ora” è estremamente potente, perché ci porta a fare delle esperienze più profonde e autentiche. Io da studente ritengo molto difficile vivere nel presente. Spesso mentre studio vago nei pensieri andando a perdere tempo a cui potevo invece dedicarmi ai libri. Questo primo punto lo affermarono molti filosofi tra cui anche Seneca che riflette molto sulla brevità della vita e sull’importanza di vivere nel presente e quindi concentrarci su ciò che è veramente sotto il nostro controllo.
2. Riconoscere l’imperfezione (Wabi Sabi)
La perfezione è un concetto illusorio. Tutto nella vita, dalle persone agli oggetti, è imperfetto, ma è proprio questa imperfezione che rende ogni cosa unica e preziosa. Ad esempio, un matrimonio può avere difetti, così come una relazione o una carriera. La natura stessa è imperfetta, ma è nella sua diversità che risiede la sua bellezza. Spesso rimaniamo a essere delusi di ciò che abbiamo o facciamo e questo ci porta a una lieve sofferenza. Se invece riconosciamo l’esistenza dell’imperfezione, come un albero è più bello quando presenta più ramificazioni storte che dritte, otterremmo una vita meno delusoria. Riconoscere e apprezzare l’imperfezione ci rende più forti, perché impariamo a essere orgogliosi di ciò che abbiamo, anche se non è perfetto.
3. Non essere attaccati alle cose materiali (Mushin)
Le cose materiali, purtroppo, sono spesso una fonte di sofferenza. Anche quando otteniamo ciò che desideriamo, la felicità che ci procurano è temporanea. La vera felicità non dipende da ciò che possediamo, ma dal nostro stato interiore. Rimanere distaccati dalle cose materiali ci permette di concentrarci su ciò che davvero conta e ci aiuta a trovare pace, senza essere continuamente influenzati dai desideri materiali. Ad esempio, se oggi compro una bellissima macchina che mi procura un grande stato di felicità, può accadere che negli anni qualcosa si rompa o si arrugginisca. Le cose materiali non sono certe e qualcosa a cui ci possiamo affidare al 100%.
4. La bellezza della semplicità (Shibumi)
La vita non dovrebbe essere una corsa per raggiungere obiettivi ad ogni costo. Spesso, per ottenere ciò che vogliamo, ci sottoponiamo a troppe pressioni e difficoltà. Invece, bisogna perseguire i propri obiettivi con calma e serenità, apprezzando il processo e vivendo in modo equilibrato. Non dobbiamo cercare di ottenere tutto in fretta, ma piuttosto godere del cammino e vivere con leggerezza, senza
dimenticare il nostro ruolo all’interno della società. Come un buon ufficiale di servizio lavora un mese con calma per ottenere lo stipendio o lo studente che studia anno per anno per raggiungere un diploma o un atleta che si allena per giorni per partecipare a una gara. Ecco perché si usa dire “Chi va lento va sano e lontano”. Fare le cose in modo semplice e calmo ci porta spesso a risultati più duraturi.
5. La concentrazione totale (Zanshin)
La consapevolezza totale di ciò che si fa! Ognuno di noi ha un ruolo nel mondo, e spesso è nelle azioni quotidiane che scopriamo il nostro scopo. Concentrarsi su ciò che facciamo nel presente ci aiuta a costruire un futuro migliore. Ogni piccola azione, se fatta con consapevolezza e concentrazione, contribuisce a creare una vita che rispecchia il nostro vero scopo. Quando ci concentriamo su ciò che facciamo ora, ci sentiamo più leggeri e soddisfatti, e dentro di noi cresce una forza che ci permette di contribuire positivamente al mondo e di continuare a fare qualcosa. Infatti, come succede a molti alla fine della giornata quando fai quello che devi fare in modo concentrato, ti senti pienamente felice come se non avessi sprecato tempo nel vuoto e dormiamo felici. Non solo essere concentrati su ciò che facciamo ma anche sull’ambiente circostante. Essere attenti a ogni dettaglio. Un esempio è un capo che prima ascolta attentamente ogni intervento dei colleghi, osserva le loro espressioni e linguaggio del corpo, e, pur preparando la propria risposta, è sempre consapevole del contesto per prendere decisioni più consapevoli e mirate. Questo avviene anche in un tribunale… un giudice è colui che ascolta tutto nel complesso con grande concentrazione e che dà l’ultima parola. Noi dobbiamo essere giudici della nostra vita e quindi concentrati.
Queste cinque motivazioni possono davvero migliorare le nostre vite. Vivere nel presente, abbracciare l’imperfezione, non attaccarsi alle cose materiali, perseguire i propri obiettivi con calma e scoprire il nostro scopo attraverso le azioni quotidiane, sono tutti principi che ci rendono più forti, più felici e più in armonia con noi stessi. Adottare questi concetti nella nostra vita ci aiuta a vivere con maggiore consapevolezza e a crescere come persone.