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la recensione di Origami

Aggiornamento: 6 giorni fa

Giacomo Tassinari - La Redazione


Stephen Graham riunisce un cast fenomenale e senza nomi grossi per una miniserie sorprendente, che unisce una storia struggente ed incredibilmente attuale con una regia straordinaria, creando uno dei migliori prodotti televisivi in memoria recente.  

Stephen Graham, celebre attore britannico (Gangs Of New York, Snatch, The Irishman e tanti altri), è assieme a Jack Thorne l’ideatore di Adolescence: la serie racconta la storia di un ragazzo inglese di 13 anni, Jamie, che viene arrestato con l’accusa di omicidio di una ragazza della sua scuola, concentrandosi sulla psicologia fragile di un ragazzo così giovane influenzato pesantemente da alcuni valori molto popolari on-line. Adolescence è abilissima nel mostrare la corruzione della mente innocente degli adolescenti odierni da parte di persone che propagano concetti e ideali misogini, di mascolinità tossica in rete, e come questo stia cambiando la visione che i giovani maschi hanno delle ragazze, e ancor di più, di sé stessi.  

Regia e Cinematografia 

La regia è forse l’aspetto più notevole della serie, e sicuramente quello che ha fatto più scalpore, in quanto ciascuno dei suoi quattro episodi è filmato in un solo colpo, senza tagli: per fare ciò hanno dovuto ideare una scenografia composta da passaggi della telecamera da cameraman a cameraman senza farlo notare, e attori in grado di recitare un’ora di seguito senza errori o lapsus anche minimi. Salta all’occhio la fine del secondo episodio, dove la telecamera lascia i due personaggi che stava seguendo per volare in aria come un drone: questo è stato fatto attaccando la telecamera, tenuta immobile dal suo operatore, ad un drone che poi viene guidato fino al sito della scena finale dell’episodio.  

 

 

Cast 

Il cast è eccezionale, ogni attore inquadra così perfettamente il suo personaggio che a volte sembra di star guardando un documentario, ma la recitazione più sorprendente è quella di Owen Cooper (nel personaggio di Jamie). Il giovane attore è stato scelto appositamente per essere incredibilmente talentuoso ma contemporaneamente privo di esperienza importanti, e vedere una performance di questo tipo da un ragazzino così giovane nel suo primo vero progetto è qualcosa di veramente speciale. Il terzo episodio, il quale si svolge quasi esclusivamente nel colloquio di Jamie con la sua psicologa, è una masterclass di recitazione: sia Owen Cooper che Erin Doherty (nel ruolo di Briony Ariston) creano un’atmosfera di tensione pura, che può scoppiare in qualsiasi momento. In un’intervista, gli attori hanno anche rivelato che quando, dopo 6 ore sul set, all’undicesimo tentativo, nel bel mezzo della scena Owen Cooper ha sbadigliato, scordandosi per un attimo di star recitando, ma Erin Doherty ha improvvisato, salvando la scena, chiedendogli se lei (la psicologa) lo stesse annoiando, e così facendo sono riusciti a proseguire con la ripresa e concludere l’episodio, che è quello che vediamo noi.  

 

Conclusione 

Tutto sommato, Adolescence è una miniserie che merita assolutamente di essere vista da chiunque, sia per i contenuti che affronta, di un’attualità sconcertante, che per la maniera incredibile in cui crea una storia intricata ma facile da seguire, senza dimenticare la regia audace e veramente impressionante. 

Da vedere-9/10 

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