l'augurio del premio Montale Guido Oldani
- redazionescuola
- 7 giorni fa
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La Redazione
“Penso sempre che ci sia magari qualcuno che potrà forse cambiare la Storia, Il mondo. Perché no? Chi l'ha detto che quelli che hanno cambiato la storia del linguaggio e quindi la storia del pensiero e quindi in definitiva, la storia dell'economia, la storia delle varie discipline, della filosofia, non sia tra di Voi!. È molto importante saper scrivere e pensare e pensare, scrivere e scrivere sul pensare”. Questo l’augurio indirizzato agli studenti del Severi-Correnti del poeta Guido Oldani, padre del movimento artistico e letterario del Realismo Terminale che il 5 giugno - in collegamento con l’Aula Magna - ha condiviso alcune preziose riflessioni durante la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Contest di Poesia indetto dalla redazione di Origami.
Guido Oldani, classe 1947, poeta melegnanese è stato recentemente insignito del premio “Montale – Fuori di casa”, il prestigioso riconoscimento che quest’anno, giunto alla ventinovesima edizione, celebra anche i cinquant’anni del Premio Nobel a Eugenio Montale.
Ma cosa ci fa sui banchi di scuola un premio Montale? Guido Oldani, grazie al contributo della docente Rossana Bartolo, ha supportato la redazione di Origami nella selezione delle ottantotto poesie scritte dagli studenti dei vari indirizzi che hanno partecipato al concorso poetico. “Sono stato invitato a leggere, a commentare – dice Oldani - a dare una valutazione ai testi poetici di questi ragazzi, di questi giovani, di queste ragazze, accettando soprattutto per un atto di gentilezza, di cortesia verso la professoressa Bartolo. Poi, devo dire che le carte si sono un po’ capovolte, nel senso che quando ho letto e ascoltato i testi, tra l'altro ricordo una serata passata al telefono fino a orari improbabili per leggere e rileggere questi testi, me lo ricordo, eravamo stanchi, forse stanchissimi, ma la freschezza dei testi era superiore all'appassimento dell'orario notturno”.
Cosa ne pensa degli adolescenti? “Devo riconfermare il fatto, riflettere sul fatto che tutti i luoghi un po’ comuni che oggi si hanno quando si parla dei ragazzi, dei giovani e si dicono cose un po’ prevedibili, cose un po' giornalistiche, cose da rotocalco, da intervista a un telegiornale noiosissimo, eccetera, devo dire, che questi testi indicano che c'è della gente, della bella gente a questo mondo, che questi ragazzi hanno una loro freschezza e che non sono ancora stati, come dire? carpiti dalla volgarità generale che c'è intorno!
Questi ragazzi hanno una loro autonomia e freschezza che supera questo muro di cemento avvolgente, quest'aria irrespirabile che stiamo attraversando e devo dire anche che alcuni hanno una loro scrittura proponibile non banale, una scrittura che forse non va lasciata lì. Ma non mi riferisco solo al fatto chi è più bravo o meno bravo, perché ovviamente quando si legge un testo solo è molto difficile fare una valutazione che sia irreprensibile, che sia decisiva, che sia incontrovertibile. A volte il personaggio sfugge e ha bisogno di più scritture, di più tempo per uscire allo scoperto definitivamente”.
Cosa ne pensa del Contest di Poesia? “Penso che sia stata un'esperienza bella per me e spero anche per voi, per i ragazzi, per gli insegnanti che meritano sicuramente un ringraziamento, un plauso per la direzione della scuola. Sennò le cose non cambiano, non vengono mai al mondo, si fermano a metà e creano una rete di noia che finisce col seppellire un po' le iniziative e le energie più creative”.
Cosa ne pensa dei testi che ha avuto modo di leggere? “Tutti diversi tra loro, ho notato, è come se avessero davvero un'inclinazione. A prescindere da come sono sempre stati giudicati qui, ma più in relazione alla propria sensibilità interiore che magari non siamo riusciti a cogliere completamente attraverso le letture che ho affrontato di voi e percepito di voi”.
Ci rivedremo presto? “Certamente, i ragazzi si facciano pure vivi con la docente, che ha il mio numero di cellulare, glielo dia pure. Anch'io ho parecchio da fare, sono spesso un po’ sepolto dalle cose da fare, da aspiranti poeti, anche adulti, e insomma da storie, immagini, editoriali, eccetera. Però se c'è qualcuno che davvero ha questa passione, se se la sentisse, mi contatti pure! Sono convinto che alcuni di voi, sono certo, viva una stagione che potrebbe essere una buona stagione. Allora andate avanti e provateci!”
Grazie Guido!